Milano: niente Expò ma tanta cultura!

 

Una rinuncia di cui non mi sono pentita: non andare a vedere l’Expò (o meglio a non vedere, viste le file e la ressa) mi ha consentito di visitare mostre, opere d’arte e luoghi che con sempre maggior frequenza Milano rende disponibili e offre a chi, come me, la considera una splendida e affascinante città in cui soggiornare.
Tra le scoperte e le riscoperte: al Castello Sforzesco la nuova sistemazione della Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, i reperti archeologici del Museo di Arte Antica, che mantiene l’allestimento di Luca Beltrami, la Sala della Balla con gli straordinari arazzi dei Mesi eseguiti su cartoni del Bramantino e il Codice Trivulziano, libretto di appunti di Leonardo da Vinci, la Pinacoteca, la Sala delle Asse, con gli affreschi di Leonardo e la  Cappella Ducale, con le decorazioni dorate; nella zona dei Navigli la Darsena, un’area riqualificata e offerta al tempo libero di abitanti e turisti; la splendida chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, con gli affreschi di Bernardino Luini e la Cripta di San Giovanni in Conca, aperte grazie ai volontari del  progetto “Aperti per voi” del Touring Club Italiano; i nuovi spazi della Fondazione Prada in una ex distilleria dei primi del Novecento nella zona sud di Milano; la Fabbrica del Vapore, un nuovo centro culturale creato dall’Amministrazione cittadina con la trasformazione di capannoni industriali, con gli allestimenti a verde dell’Associazione Orti d’Azienda; a Palazzo Reale le splendide mostre “Giotto, l’Italia” e “Da Raffaello a Schiele. Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest”; la Basilica di Sant’Ambrogio, con il grande mosaico dell’Abside e il sacello di San Vittore in Ciel d’Oro; la Villa Necchi Campiglio, realizzata su progetto dell’architetto Pietro Portaluppi e gli edifici nei pressi, come Palazzo Fidia in via Melegari, la casa in via Serbelloni e quella in via Mozart; Palazzo Litta in corso Magenta.