30 dicembre 2022-2 gennaio 2023
Inizio del nuovo anno a Genova con la visita della città, di Casa Luzzati, della mostra della fotografa Sabine Weiss, di quella su Adelaide Ristori e dei Palazzi dei Rolli, dove si svolgono una serie di esposizioni legate all’iniziativa Rubens a Genova, nata in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pieter Paul Rubens, Palazzi di Genova (1622) dedicato a Carlo Grimaldi, che contiene le illustrazioni di 12 edifici denominati con le lettere da A a K e rappresentati in 72 tavole.
Casa Luzzati: il nuovo spazio, ospitato a partire dal 2021 a Palazzo Ducale e dedicato al grande artista genovese, nasce dalla ventennale esperienza del Museo Luzzati a Porta Siberia. Promossa e sostenuta dal Comune di Genova, Casa Luzzati rappresenta il fulcro del patrimonio del Maestro che, su esplicita volontà della famiglia e degli eredi, è stato donato alla città di Genova per diventare il punto di riferimento per la valorizzazione delle collezioni e dell’opera di Emanuele Luzzati in capo alla Lele Luzzati Foundation. Due le mostre in corso: “Le stanze della Memoria”, dedicata a “L’Israel dei bambini”, l’unico fumetto scritto in rime e illustrato da Emanuele Luzzati dal 1946 al 1952 e “Luzzati. Manifesti e grafica editoriale 1947-2007” con oltre cento manifesti disegnati per spettacoli teatrali, manifestazioni, città, giochi, esposizioni, eventi culturali. Per la prima volta in mostra il primo manifesto di Luzzati realizzato per il Teatro Ebraico del 1947. Completano l’esposizione i libretti di sala, gli inviti, i biglietti augurali, le principali copertine per riviste e libri, oggetti, premi e gadget aziendali.
Tra le opere esposte gli allestimenti per lo spettacolo teatrale “Lea Lebowitz” di Alessandro Fersen, messo in scena nel 1947 dalla Compagnia del Teatro ebraico e che segna l’inizio del rapporto tra Luzzati, il teatro e il mondo ebraico e quelle della collaborazione tra Lele Luzzati e Vittorio Gassman, dopo il loro incontro nel 1949: figurini originali, foto di scena, manifesti e bozzetti per spettacoli come il Peer Gynt di Ibsen del 1950, il Tieste di Seneca del 1952 e film come L’armata Brancaleone di Mario Monicelli del 1966, oltre ad alcune copertine dei 45 giri con le letture di Gassman dei grandi classici della letteratura, realizzate da Luzzati all’inizio degli Anni Sessanta.
Sabine Weiss, la poesia dell’istante
I Musei di Strada Nuova
Lungo via Garibaldi, la rinascimentale e barocca “Strada nuova”, tracciata a metà Cinquecento per ospitare le dimore dell’aristocrazia cittadina, un percorso museale collega tre palazzi:
–Palazzo Rosso, costruito nel 1600 per Rodolfo e Giò Francesco Brignole-Sale e che conserva gli arredi della famiglia e le opere della collezione di Gio. Francesco II Brignole – Sale. Tra queste Principe Moscovita di Giambono, San Sebastiano di Guido Reni, Sacra famiglia di Andrea del Sarto, Madonna col bambino di Palma il Vecchio, Morte di Cleopatra del Guercino, La cuoca di Bernardo Strozzi, Ritratto di giovane di Albrecht Durer.
Al secondo piano nobile gli interventi di ristrutturazione condotti da Franco Albini tra il 1953 e il 1961 nell’ambito di un progetto voluto dall’allora Direttrice dell’Ufficio Belle Arti del Comune Caterina Marcenaro (locali per abitazione e scala ottagonale).
A Palazzo Rosso la mostra I magnifici tappeti Sanguszko. “I tappeti più belli del mondo”: capolavori dalla Persia del XVI secolo.
–Palazzo Bianco o Palazzo Luca Grimaldi, la principale pinacoteca della Liguria. Tra le opere significative Ecce Homo di Caravaggio, Susanna e i Vecchioni de il Veronese, Putto di Luca Cambiaso, Santa Cecilia con le teste di Valeriano e Tiburzio di Bernardo Strozzi, Sant’Orsola e Sant’Eufemia di Francisco de Zurbarán, Trittico dell’Adorazione dei magi, Annunciazione, Riposo nella fuga in Egitto di Pieter Coeck Van Aelst, Vertummo e Pomona di Antoon van Dyck, Venere e Marte di Rubens.
–Palazzo Doria-Tursi, che oggi ospita anche il Municipio, nato come la più grandiosa residenza privata costruita in città.
I Palazzi dei Rolli: lungo le Strade Nuove (Via Garibaldi, detta un tempo “Strada Nuova”, via Balbi, via Cairoli, originariamente denominata “Strada Nuovissima, via Lomellini e via San Luca) si trovano 42 palazzi nobiliari rinascimentali e barocchi che nel 2006 sono stati inseriti dall’Unesco nella lista dei beni dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Alcuni sono sede di musei e enti pubblici e sono aperti al pubblico tutto l’anno mentre quelli ad uso privato sono parzialmente visitabili. I Palazzi rappresentano la rete dell’ospitalità di cui si dotò la Repubblica di Genova gli inizi del Cinquecento per accogliere ospiti illustri e delegazioni legate all’allargamento del commercio e degli scambi economici di quel periodo. Vennero così istituiti i Rolli degli alloggiamenti pubblici della Repubblica.
Tra questi:
–Palazzo Nicolosio Lomellino, dove si svolge la mostra “I costumi di Adelaide Ristori” del Museo Biblioteca dell’Attore (che conserva il Fondo Adelaide Ristori) dedicata alla più grande attrice italiana dell’Ottocento. Nata a Cividale del Friuli e sposata con il Marchese Giuliano Capranica del Grillo (divenuto suo impresario), Adelaide Ristori divenne nel 1853 prima attrice assoluta della Compagnia Reale Sarda. Interpretò Lucrezia Borgia, Francesca da Rimini, Lady Macbeth, le regine Maria Antonietta e Elisabetta d’Inghilterra, Medea, toccando, alla fine della sua carriera artistica, 5 continenti, 33 Stati e 334 città. Nel 1884 compì una tourneè negli Stati Uniti viaggiando sul vagone ferrovario n° 126 Yellowstone della Worcester Excursion Car Company adibito a “vagone appartamento”. Contribuì al successo del suo stile la scelta di affidarsi a Charles Frederick Worth, stilista britannico, fondatore de l’Haute-Couture. Adelaide Ristori si avvalse per i suoi costumi anche di Delphine Baron, figurinista del Teatro dell’Opéra di Parigi e stilista per Maison Moreau e del pittore romantico Ary Scheffer.
-Palazzo Carrega-Cataldi o palazzo Tobia Pallavicino: inserito il 13 luglio del 2006 nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova , l’edificio è oggi sede della Camera di Commercio di Genova. All’interno la galleria dorata con stucchi, specchi e affreschi e la cappella decorate da Lorenzo De Ferrari, la copia della Vergine con bambino, detta anche Vergine Carrega, dello scultore francese Pierre Puget (1680), il cui originale è conservato al Museo di Sant’Agostino.
Chiesa del Gesù: intitolata ai santi Ambrogio e Andrea, fu progettata dal gesuita Giuseppe Valeriani e costruita tra il 1589 e il 1606. Esempio dell’arte barocca, contiene la Circoncisione (commissionata da Marcello Pallavicino, 1604) e il Miracolo di Sant’Ignazio di Peter Paul Rubens e l’Assunzione di Guido Reni.
Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
Il nuovo Anno inizia con la visita al Palazzo che il nobile Francesco Grimaldi fece costruire al termine del Cinquecento. Successivamente il Palazzo passò dai Grimaldi ai Pallavicino, quindi ai Doria e, infine, nella prima metà del Settecento, a Nicolò Spinola, portatore del nome con cui la dimora è oggi conosciuta. Nel 1958, grazie alla donazione allo Stato Italiano da parte dei fratelli Franco e Paolo Spinola, diviene la sede della Galleria Nazionale della Liguria. L’attuale ordinamento dell’edificio comprende due piani nobili che si presentano come esempi abitativi e come contesti artistici in cui predomina, al primo piano, l’aspetto seicentesco legato ai Grimaldi e ai Pallavicino, al secondo il segno del rinnovo settecentesco voluto da Maddalena Doria Spinola. I piani superiori, che ospitavano al terzo la zona privata dei proprietari e al quarto gli ambienti destinati alla servitù, furono fortemente danneggiati durante l’ultimo conflitto mondiale e persero il loro aspetto storico. I donatori proposero dunque che, a fronte della conservazione della dimora dei piani nobili, qui potesse aver sede l’allora costituenda Galleria Nazionale della Liguria. Modernamente ristrutturati, i piani sono stati così destinati e aperti al pubblico nel 1992. Tra le opere conservate il Monumento di Francesco Spinola, il Libro delle spese del Marchese Paolo Francesco, il Planisfero di Frederich De Wit (1670-1678), il Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo di Rubens (il dipinto fu ceduto nel 1941 ad Adolf Hitler e destinato al museo di Linz e il 16 novembre 1948 fu restituito all’Italia), il Ritratto di Agostino Doria Bambino di Bernardo Strozzi, il Ritratto di Ansaldo Pallavicino di Antoon Van Dyck, la cucina ligure in miniatura (ronfò dall’inventore Benjamin Thompson conte di Rumford), la Galleria degli specchi di Lorenzo De Ferrari, i servizii da tavola e da caffè della Manifattura Ginori, l’Inventario dei beni mobili di Proprietà del Marchese Giacomo Spinola.
Gli ascensori del Castelletto
Gli ascensori rappresentano tra i mezzi di trasporto pubblico più caratteristici di Genova che ne conta oggi 14. Tra gli impianti storici quelli di Castelletto, pensati già nel 1886 come mezzi veloci di collegamento tra il cuore della città e le alture, e in particolare tra Portello e Castelletto nella zona di Circonvallazione a Monte. Nel 1909 viene realizzato quello di Castelletto Levante, che collega Piazza Portello a Spianata Castelletto e nel 1918 quello di Castelletto Ponente che collega la Galleria Garibaldi (tra piazza del Portello e Largo Zecca) con Spianata Castelletto. Gli impianti sono stati restaurati recentemente.
Palazzi, pavimenti e mercato orientale
Da ammirare: i pavimenti in mosaico della fine ‘800, i palazzi in stile liberty, il Mercato Orientale in via XX Settembre nato nel 1889 e la cui struttura era destinata alla chiesa di Nostra Signora della Consolazione nel lontano 1684 per essere utilizzata come convento annesso alla chiesa. La costruzione inizia nel 1699 ma non viene mai terminata, cosi agli inizi dell’Ottocento ha iniziato a funzionare come mercato per alcune botteghe e commercianti della zona, fino ad essere utilizzato definitivamente come mercato di Genova grazie anche alla rapida espansione della città.
Un film nella sala del Cineclub Nickelodeon, situato in via della Consolazione, una traversa di via XX settembre, dedicato a proiezioni di film di qualità e eventi di interesse culturale, conclude la prima giornata del Nuovo Anno e del soggiorno a Genova!
Bibliografia
Fersen e l’invenzione del teatro ebraico, Maricla Boggio, ottobre 2011
Rubens e i Palazzi di Genova: oltre la “Superba” maestria del pennello,