Prato e Firenze

9-11 maggio 2014. Perche visitare Prato? E’ questa la domanda che ci si sente fare all’annuncio di un fine settimana da passare nella città che evoca principalmente le “fabbriche dei cinesi”.
La risposta è semplice: perchè Prato è un gioiello che contiene degli splendidi tesori e ha una storia molto, molto interessante.
Si inizia con il Palazzo Pretorio e il suo Museo, riaperto al pubblico il 12 aprile di quest’anno dopo un lungo e complesso restauro che porta la firma di Gae Aulenti. Il Museo racconta la storia della città e ospita le opere di grandissimi artisti tra cui Bernardo Daddi (con le Storie della sacra Cintola), Giovanni da Milano, Donatello, Filippo e Filippino Lippi (è suo il bellissimo dipinto del Cristo  Crocifisso),  Alessandro Allori, Santi di Tito, Lorenzo Bartolini (autore della scultura Fiducia in Dio), alcuni quadri dei pittori dell’Ottocento e del Novecento (tra cui Il reduce di Ardengo Soffici), la collezione Martini con una serie di bei dipinti di nature morte.
Durante la visita una bell’incontro: gli studenti della scuola primaria Gianni Rodari che, dopo aver fatto una ricerca sul Palazzo e sulle opere esposte, facevano da ciceroni ai genitori!
Affacciato sull’omonima piazza, il Duomo, l’antichissima Pieve di Santo Stefano, con la splendida facciata in alberese e serpentino (il “marmo verde di Prato” ) ornata dal pulpito di Donatello e Michelozzo (1430-1438). Nel Duomo la reliqua della Sacra Cintola della Madonna, gli affreschi di Paolo Uccello, con la Storia della Vergine di Santo Stefano, e di Filippo Lippi con le Storie di San Giovanni Battista. Nell’annesso Museo, la cui bella sistemazione (1967) si deve all’Architetto Francesco Gurrieri e che si affaccia su uno splendido chiostro, il Capitello del pulpito esterno del Duomo ad opera di Michelozzo e Maso di Bartolomeo (1433), il parapetto del pulpito della Cattedrale (1434), la Capsella della Sacra Cintola (1446).
Dal Castello dell’Imperatore, un “gioiello di architettura sveva”, si può ammirare il panorama sulla città, con i profili delle ciminiere che testimoniano la tradizione tessile pratese.
Una visita a Palazzo Datini consente di ripercorrere la storia della casa, costruita nel 1354 da Francesco Datini e divenuta alla sua morte proprietà e sede del Ceppo dei poveri di Francesco di Marco, ente assistenziale istituito per volontà del mercante stesso. Il Palazzo è un esempio di abitazione medievale e conserva ancora molti degli affreschi che decoravano le pareti e alcune preziose opere del patrimonio dell’antico proprietario.
E ancora la Chiesa di San Francesco, la Basilica di Santa Maria delle Carceri di Giuliano Sangallo, la fontana del Bacchino e la statua di Francesco Datini nella Piazza del Comune, la “Forma squadrata con taglio” di Henry Moore in Piazza San Marco.
Tra le testimonianze delle origini e della tradizione dell’industria tessile l’Istituto Tecnico Industriale Statale Tullio Buzzi, fondato nel 1886 dal docente di chimica e tintoria al quale è intitolato, il Fabbricone, impiantato nel 1887 dalle famiglie austriache Kossler e Mayer e ora sede di attività teatrali, la fabbrica Campolmi, fondata da Giovan Battista Mazzoni nell’Ottocento e che ospita oggi il Museo del Tessuto, un luogo che racconta in maniera avvincente la storia delle attività artigianali e industriali della città. Nel museo una bella mostra su Gianfranco Ferrè fino al 29 giugno, un raffinato e rifornito Museum Shop e un’accogliente caffetteria dove si ritrovano gli studenti che frequentano l’annessa Biblioteca Lazzerini.
Tra i personaggi illustri di Prato  Giovan Battista Mazzoni, che nel 1820 aprì la prima industria tessile e Curzio Malaparte, nome d’arte di Kurt Erich Suckert , nato a Prato da madre italiana (la milanese Edda Perelli) e dal tintore sassone Erwin Suckert.
Segnalazioni, luoghi da visitare, indirizzi da frequentare: Osteria Cibbè a Piazza Mercatale, Trattoria Soldano a via della Sirena, caffè bar In Vai in via Pugliesi, Punto vendita della Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori Tipici Pratesi in via Ricasoli. Tra i piatti della tradizione locale la zuppa di baccelli e lattuga, la trippa, i crostini di fegato, le polpette al sedano, il pane senza sale, i biscotti con le mandorle.

Una serie di annotazioni sui servizi turistici:
-sul sito istituzionale la sezione che fornisce indicazioni e informazioni culturali e turistiche è inserita tra i “canali tematici” e appare di non facile accessibilità (vedi ad esempio l’utile e apprezzabile indirizzo dedicato alla rete dei Musei)
-l’Ufficio informazioni (di cui viene data notizia sul portale Prato Turismo), posto in posizione centrale, possiede materiale non aggiornato e, pur avendo personale gentile e cortese, non fornisce informazioni che potrebbero risultare utili per la visita (come ad esempio che è necessario prenotare una visita guidata di gruppo per la reliqua della Sacra Cintola del Duomo)
-il materiale cartaceo è troppo abbondante e disomogeneo.
In un momento di evidente rinascita della città sotto questo profilo, questi servizi potrebbero essere resi più organici ed efficaci….

Con una modica spesa e un breve viaggio in treno si raggiunge Firenze, dove si può e si deve visitare la mostra Pontormo e Rosso Fiorentino a Palazzo Strozzi.