La Spezia

Maggio 2014. Anche La Spezia, come Prato, è una città sottovalutata e poco conosciuta. A torto perchè possiede un grande fascino, di città affacciata sul mare, frutto di una storia antica che l’ha vista poi protagonista di un grande sviluppo nell’Ottocento e di interventi urbanistici e architettonici che le hanno conferito un aspetto moderno ed elegante. Arrivando da Genova con il treno per una breve visita di poche ore, dal piazzale della stazione (con la scultura Oplà di Giuliano Tomaino), attraversando Piazza Garibaldi con la Fontana del Dialogo di Viliano Tarabella e percorrendo via del Prione, si raggiunge viale Mazzini, sul quale si affacciano i Giardini Storici, un grande parco ricco di vegetazione il cui nucleo originale risale al 1825, con oltre 170 specie, 110 generi e 55 famiglie di piante diverse, anche secolari, e di monumenti, tra i quali il monumento equestre in bronzo dedicato a Giuseppe Garibaldi, opera di Ignazio Gardella, inaugurato nel 1913.
A piazza Giuseppe Verdi il cantiere in corso testimonia un controverso e discusso intervento di “Riqualificazione architettonica e artistica” della piazza su progetto dell’artista Daniel Buren  e degli architetti Giannantonio Vannetti, Christian Baglioni, Elena Ciappi, Claudio Dini, Franca Cecilia Franchi. La piazza è circondata da bellissimi edifici come Palazzo Contesso, progettato da Vincenzo Bacigalupi in stile Liberty, il Palazzo delle Poste (1933) costruito da Angiolo Mazzoni con caratteristiche del Secondo Futurismo, Palazzo Boletto (1927-1933), progettato da Vincenzo Bacigalupi e dal figlio Gino, il Palazzo del Governo (1928), opera di Franco Oliva, il “grattacielo”, edificio Art Decò progettato da Raffaele Bibbiani nel 1927 con decorazioni dello scultore Augusto Magli.  A poca distanza la Cattedrale del Cristo Re, progettata da Adalberto Libera tra il 1956 e il 1956. In prossimità della Porta Principale il maestoso Arsenale Militare Marittimo, inaugurato nel 1869.
Per approfondire la visita e la conoscenza della città, la bella e completa guida curata da Andrea Marmori, Direttore del bellissimo Museo che conserva la preziosa collezione di opere di Amedeo Lia, ora donata al Comune, e che ricorda la partenza di oltre 23.000 ebrei che, tra il 1945 e il 1948, lasciarono clandestinamente l’Italia da quella che venne definita la “porta di Sion”, diretti in Palestina.
Segnalazioni, luoghi da visitare, indirizzi da frequentare: Osteria con cucina “All’Inferno”, via Lorenzo Costa 3.
Tra i piatti della tradizione locale la Mesc-ciuà, zuppa di cereali e legumi e la trippa in umido.