Sansepolcro, Camaldoli e le sorgenti del Tevere

Eremo di Camaldoli

29-31 Agosto 2016. La meta finale di questi ultimi giorni di vacanza è l’eremo di Camaldoli, immerso nella foresta del Casentino, istituita nel 1993 come Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.
Fondato nel 1025 da Romualdo, monaco di Ravenna, l’Eremo rappresenta, con il Monastero, uno dei più importanti luoghi di dimora dei monaci benedettini, meta di pellegrinaggi, turismo culturale, gite e soggiorni di studio. Pier Damiano narra, nella Vita di San Romualdo, che l’iniziatore e riformatore di eremi e monasteri scelse Camaldoli nell’ultimo periodo della sua vita per ospitare i suoi discepoli valutando la comodità dei sentirei e dei torrenti, la vicinanza dei campi coltivati e la possibilità del totale isolamento. Scelse con cura l’esposizione al sole per le casette dell’eremo e per la foresteria, “edificò cinque celle e vi pose cinque fratelli e dette loro la regola di digiunare, di tacere e di rimanere in cella”. Ciò fatto “trovò un altro luogo più in basso e vi costruì una casa, vi mise un monaco e tre conversi per ricevere gli ospiti, affinchè l’Eremo sovrastante restasse sempre nascosto e lontano dai rumori del mondo”. Nell’Eremo è possibile visitare la cella di San Romualdo, che mantiene la struttura tipica della cella eremitica: uno spazio esterno, dedicato al giardino e all’orto e all’interno un corridoio che si snoda su tre lati e gli spazi di vita del monaco (la stanza da letto, lo studio, la cappella). Nella Cappella di Sant’Antonio Abate un altorilievo in ceramica invetriata di Andrea della Robbia raffigurante la Vergine e il Bambino con Santi e gli affreschi raffiguranti la Glorificazione del Crocifisso realizzati da Adolfo Rollo così come la Terracotta (Crocifisso) nel Refettorio, realizzato nel 1679 dai maestri Guglielmo Magistretti di Arezzo e Baldassarre da Stia, con lo splendido soffitto a cassettoni costellato da rosoni realizzato dagli intagliatori fiorentini Evangelista Dieciaiuti e Gaspare Bertacchi.
Ai piedi dell’Eremo nasce il Monastero, che oggi ospita visitatori e frequentatori di corsi e soggiorni culturali, spirituali e religiosi, accogliendoli in ambienti di grande fascino come gli antichi locali in cui si trovano l’antica farmacia, il bar, il refettorio, la libreria, la Chiesa dedicata ai Santi Donato e Ilariano con le opere di Vasari, i chiostri. L’invito al silenzio, al rispetto, alla puntualità per i momenti comuni e all’accoglienza verso gli altri che la comunità monastica rivolge agli ospiti, caratterizzano questo soggiorno nella Foresteria, sicuramente diverso da quelli ai quali siamo abituati.

La Mausolea

A pochi chilometri da Camaldoli, nella località Soci, la Comunità dispone di una bellissima Villa, “La Mausolea”, antica sede della tenuta agricola, ora adibita a “casa convegni” e in cui si producono vini biologici.

Castello di Poppi

Nel pieno del Casentino, ai piedi di Camaldoli, Poppi, con il Castello Pretorio appartenuto ai conti Guidi (nella Cappella dei Guidi gli affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, eseguiti nella prima metà del ‘300 e raffiguranti sei scene sacre: due dedicate a Giovanni Evangelista, due alla Vergine, due a Giovanni Battista e nella la storica Biblioteca Rilliana, dal nome del fondatore il conte Rilli-Orsini, un inestimabile patrimonio di 25000 volumi antichi), la Propositura dei Santi Marco e Lorenzo (sec. XVIII), con le opere di Ligozzi (Resurrezione di Lazzaro) e del Morandini (Deposizione), l’Oratorio della Madonna del Morbo (sec. XVII), con la Madonna con Bambino di Filippino Lippi e l’Abbazia di San Fedele (sec. XI) con la tavola trecentesca Madonna con Bambino del Maestro della Maddalena e dipinti di Ligozzi, Morandini (Martirio di San Giovanni), Portelli (San Benedetto in trono), Davanzati.
A Bibbiena il minuscolo Teatro Dovizi, sorto per iniziativa dell’Accademia degli Operosi su progetto dell’architetto Niccolò Matas nel 1842, più volte rimaneggiato, riaperto nel 1996 e ora gestito dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

Santa Maria del Sasso

Santa Maria del Sasso

A pochi passi dal paese il Santuario di S. Maria del Sasso nel cui chiostro sono conservati gli affreschi che testimoniano le grazie ricevute.

 

 

 

Non distante da Camaldoli il Convento della Verna, Santuario francescano sorto sul Monte Penna, donato nel 1213 da Orlando Cattani, signore locale, a Francesco d’Assisi. Nella Chiesetta di S. Maria degli Angeli le splendide terracotte di Andrea della Robbia.

Sorgenti del Tevere

Percorrendo la strada panoramica che, attraverso il Passo dei Mandrioli percorre l’Appennino tosco-emiliano e passando per Bagni di Romagna, si arriva alle pendici del Monte Fumaiolo dove, da due sorgenti denominate “Le Vene”, in un bosco di faggi, nasce il fiume Tevere.

Pera Cocomerina

Nel piccolo paesino di Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena, è operativo il Presidio di Slow Food della Pera Cocomerina, una pera dal cuore rosso ancora presente in pochi esemplari nell’Alta Valle del Savio, nell’Appennino Cesenate, e in particolare nella località Le Ville di Montecoronaro. Per valorizzare e incrementare la coltivazione si è costituita un’associazione che raccogliere i piccoli coltivatori, sostenuta dalla Comunità Montana dell’Appennino Cesenate e dal Ministero delle Politiche Agricole e forestali, che si occupa anche della trasformazione del frutto in confetture e liquori.

Sansepolcro

La sosta a Sansepolcro, a pochi chilometri da Roma, è d’obbligo per la visita al Museo Civico nel Palazzo dei Conservatori. Con soli 8 euro (il costo del biglietto intero, con il quale si ha la riduzione per l’ingresso ai Musei della Val Tiberina-Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve S. Stefano, Sansepolcro, Sestino) si possono ammirare le opere che Piero della Francesca realizza per la sua città natale-la Resurrezione, il Polittico della Misericordia, gli affreschi del San Ludovico e del San Giuliano-e di altri importatnti artisti quali Matteo di Giovanni, Andrea della Robbia, il Pontormo, Raffaellino del Colle, Santi di Tito, Giovanni De Vecchi, Leandro Bassano, il Passignano, Agostino Ciampelli, Giovan Battista Mercati.

Oratorio

La Cattedrale, la Chiesa di S. Maria delle Grazie e l’Oratorio della Confraternita della Morte e gli antichi palazzi medioevali completano la visita della città nella quale, nel 1827, nasce il pastificio Buitoni, ora localizzato nell’area industriale.

La gita si conclude a Monterchi con la visita alla Madonna del parto di Piero della Francesca, un’opera eccezionalmente suggestiva, ospitata “temporaneamente” in un edificio scolastico (6,5 euro il biglietto di ingresso!).
Segnalazioni: Ristorante La Torricella, località la Torricella, Poppi