Olivetti e Matera

Negli anni ’50 la Basilicata e Matera diventano oggetto di studio e di riflessione da parte di intellettuali italiani e stranieri. Il libro di Carlo Levi Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, divenne simbolo di un risveglio della coscienza intellettuale italiana e uno strumento per un riscatto del sottosviluppo meridionale.
A partire dal 1949 Adriano Olivetti, presidente dell’INU-l’Istituto Nazionale Urbanistica, fondato nel 1930 per promuovere gli studi edilizi e urbanistici e diffondere i princìpi della pianificazione, fa giungere a Matera un gruppo di scienziati sociali, di tecnici, di urbanisti, di esperti nel management delle risorse e della progettazione. Per iniziativa di Olivetti e di Friederich Friedmann, sociologo tedesco docente all’Università di Arkansas, amico personale di Olivetti, nasce nel 1951 la Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera promossa dall’INU e dall’UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) – CASAS (Comitato assistenza senza tetto).
Con i fratelli Albino e Leonardo Sacco, con Friedrich Friedmann, Angela Zucconi e altri straordinari personaggi, Adriano Olivetti anima un laboratorio dove progettisti, assistenti sociali, ingegneri, filosofi lavorano allo studio dei Sassi per costruire luoghi che restituiscano dignità e cittadinanza alle persone. Essi contribuirono a gettare le basi per la legge sullo sfollamento dei Sassi, a sostenere per Matera la necessità del PRG, a pianificare la costruzione del borgo rurale “La Martella”.
Matera diventa tema di riflessione per intellettuali della statura di Tommaso FioreFrancesco CompagnaManlio Rossi Doria e viene scelta, a causa della sua peculiarità storica e strutturale, per realizzare un piano territoriale che fosse modello di sviluppo economico all’interno di una civiltà ancora rurale. L’indagine condotta dalla commissione si avvaleva di varie competenze disciplinari: Eleonora Bracco per la Paleoetnologia, Francesco Saverio Nitti per la Storia, Rocco Lazzarone per la Demografia e l’Igiene, Giuseppe Isnardi per la Geografia, Tullio Tentori per l’Etnologia, Federico Gorio e Ludovico Quadroni per l’Urbanistica, Lidia De Rita per la Psicologia, Giuseppe Orlando Gilberto Antonio Marselli per l’Economia, Rigo Innocenti per l’Assistenza sociale. Il coordinamento era curato da G. Battista Martoglio.
L’obiettivo di questa prima sistematica indagine conoscitiva su Matera era quello di creare “comunità” nuove, in cui venissero privilegiati i momenti pedagogici e di riorganizzazione umana.
Il 17 maggio del 1952 viene firmata la Legge speciale per il risanamento dei Sassi” (n. 619) che divenne nota anche come “Legge Colombo”. Prevedeva la costruzione di sette nuove borgate e la ristrutturazione di 859 case nei Sassi, perché in parte abitabili. Una équipe di urbanisti, architetti e sociologi inizia dunque a lavorare un villaggio alle porte di Matera. Degli oltre quindicimila contadini stipati nelle tremila grotte dei Sassi, la metà avrebbe dovuto essere trasferita in nuove abitazioni; i restanti sarebbero rimasti nelle vecchie case risanate “per preservare il tessuto urbanistico e sociale”.
Nasce così il villaggio rurale “La Martella”, denominato “L’altra Ivrea”, progettato nel 1952 dall’architetto Federico Gorio insieme a Ludovico Quaroni, Piero Maria Lugli, Luigi Agati, Michele Valori. Il progetto viene finanziato dal piano Marshall. Il 17 maggio 1953 fu proprio De Gasperi a consegnare a 49 contadini le chiavi delle loro nuove case a La Martella.

Nel 1973 viene pubblicato il Bando di concorso internazionale per la redazione di un progetto concernente la sistemazione, la utilizzazione ed il restauro urbanistico-ambientale dei rioni «Sassi» di Matera e del prospiciente altopiano murgico, quale zona di interesse storico, artistico, paesistico ed etnografico.

Matera e Adriano Olivett Conversazioni con Albino Sacco e Leonardo Sacco
Storia e testimonianze della vicenda umana a Matera, La città dell’uomo
L’impegno di Olivetti e lo sgombero dei Sassi ordinato da De Gasperi
Matera. Folla al comizio di De Gasperi. Il borgo “La Martella” in costruzione, maggio 1953, Repertorio INCOM, Archivio storico Istituto Luce
Matera e Adriano Olivetti, Federico Bilò, Ettore Vadini, Edizioni di Comunità, maggio 2016