Verde urbano: competenze e progettualità per una gestione moderna


Gestione differenziata ecosistemica,
progettualità, programmazione, Criteri Ambientali Minimi, Manager del Verde, competenze tecniche e professionali: sono queste le parole chiave, alle quali corrispondono altrettanti concetti fondamentali, per una corretta gestione del verde urbano. Lo spiega in maniera chiara Angelo Vavassori, dottore agronomo e paesaggista, in un interessante articolo pubblicato sul N. 2/20 della rivista ACER-Il Verde Editoriale.
Partendo dalla considerazione che la gestione del verde rappresenta un’attività impegnativa per le amministrazioni pubbliche sia dal punto di vista tecnico che economico (nella maggior parte delle città e dei paesi di provincia italiani si registra uno squilibrio notevolissimo tra le superfici delle aree verdi e le risorse finanziarie ad esse dedicate nei bilanci comunali) si evidenzia come esso rappresenti un elemento fondamentale per la qualità della vita in ambito urbano, il cui valore viene ormai internazionalmente misurato in termini non solo di servizi ecosistemici ma anche di benefici economici.
L’autore sottolinea la necessità di “rivedere e riqualificare i concetti e le procedure di gestione del verde urbano” da intendere non più come una mera sommatoria di lavorazioni descritte nei capitolati di appalto bensì come componenti di un vero e proprio “Progetto di gestione” che contempli anche la conservazione della qualità botanica e dell’ecosistema. Ne deriva la necessità di definire gli interventi in maniera differenziata in funzione delle tante tipologie di verde urbano (aiuole, filari alberati, giardini pubblici, parchi, ville storiche, aree a vocazione paesaggistica o naturalistica,..), del contesto ambientale e del livello di fruizione.
Occorre pertanto prevedere la presenza di figure specialistiche come il Manager del Verde e di professionisti con esperienza in discipline come la paesaggistica, l’arboricoltura, l’agronomia, la scienza del suolo, la fitopatologia, le scienze forestali e naturali, la botanica, l’economia gestionale, nonchè la distinzione di attribuzione di responsabilità e competenze negli affidamenti tra l’impresa, a cui spetta il compito di realizzare i lavori materiali e il professionista, al quale deve essere affidata l’esecuzione del progetto e la direzione dei lavori.
E’ arrivato insomma il tempo di considerare il verde non “come un colore” ma come una “composizione di contesti diversificati e multifunzionali” da gestire in maniera moderna.