In un interessante articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista ACER, il Prof. Matteo Fiori del Politecnico di Milano evidenzia i vantaggi della diffusione capillare, in ambito urbano, del verde di prossimità, dato dalla realizzazione di piccole oasi e dall’inverdimento di percorsi pedonali e carrabili. Tali soluzioni, che dovrebbero accompagnarsi ad altre tipologie di verde quali ad esempio i grandi parchi urbani, che avrebbero vantaggi nelle immediate vicinanze, richiedono meno spazio dedicato e quindi più facile da individuare, possono utilizzare ambiti sia pubblici che privati e svilupparsi in linea verticale e orizzontale così da creare superfici evapotraspiranti, ombreggianti e schermanti, con evidenti effetti positivi sulla qualità della fruizione degli spazi cittadini.
Ciò è particolarmente positivo per le fasce più delicate della popolazione come bambini e anziani e per alcuni periodi dell’anno quali quelli estivi: la creazione di una rete che connetta i centri di socializzazione (giardini, parchi, scuole, centri anziani,..) con le abitazioni attraverso “percorsi protetti” può indubbiamente migliorare la qualità della vita in città.