Anche il verde nei Criteri Minimi Ambientali di nuovi edifici pubblici

Nel DECRETO 11 ottobre 2017 con il quale vengono adottati i “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici” vengono fornite le specifiche tecniche per l’inserimento naturalistico e paesaggistico di  nuovi  edifici, la cui costruzione deve garantire la  conservazione  degli  habitat presenti nell’area di intervento quali ad esempio torrenti e fossi e la relativa vegetazione ripariale, boschi, arbusteti, cespuglieti e prati in evoluzione, siepi, filari arborei, muri a secco, vegetazione ruderale, impianti arborei artificiali legati all’agroecosistema (noci, pini, tigli, gelso, etc.) e seminativi arborati e per la sistemazione delle aree verdi, per le quali devono essere considerate le azioni che facilitano la successiva gestione e manutenzione (tecniche di manutenzione del patrimonio verde esistente e scelta delle nuove piante).
Vengono presi in considerazione anche gli aspetti legati alla riduzione del consumo di suolo e al mantenimento della permeabilita’ dei suoli, alla riduzione dell’impatto sul  microclima e dell’inquinamento atmosferico con la  realizzazione di una superficie a verde ad elevata biomassa, che tenga conto della capacita’ di assorbimento della CO2 e con l’utilizzo di specie arboree e arbustive autoctone che abbiano  ridotte esigenze  idriche, resistenza alle fitopatologie e strategie riproduttive prevalentemente  entomofile.