NORME PER LO SVILUPPO DEGLI SPAZI VERDI URBANI

La Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” rappresenta la prima legge nazionale sul verde nelle città. I suoi principali obiettivi sono quelli di cercare di fermare il consumo del territorio, equilibrare lo sviluppo edilizio con la presenza di spazi verdi e ripensare a una riqualificazione verde degli edifici già  esistenti.
Un primo aspetto, per lo più simbolico, trattato dalla nuova legge è quello di istituire nella giornata del 21 novembre di ogni anno, la ” Giornata internazionale dell’albero ”.
ART. 1

La Repubblica riconosce il 21 novembre quale «Giornata nazionale
degli alberi» al fine di  perseguire,  attraverso  la  valorizzazione
dell'ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo,  l'attuazione  del
protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno  2002,
n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni,  la  prevenzione
del  dissesto  idrogeologico  e   la   protezione   del   suolo,   il
miglioramento  della  qualita'  dell'aria,  la  valorizzazione  delle
tradizioni legate all'albero nella cultura italiana e la  vivibilita'
degli insediamenti urbani.

La legge poi si occupa di modificare alcune norme della preesistente Legge 113/1992, in merito alla messa a dimora di alberi in relazione ai nuovi nati e istituisce l’obbligo per i Comuni di pubblicazione del Bilancio Arboreo di fine mandato.
Viene istituito il Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, che produce annualmente una Relazione sull’attuazione della Legge medesima e viene dato il via ad un percorso per arrivare al censimento e alla tutela degli alberi monumentali, di cui ne fornisce una definizione giuridica univoca che deve essere recepita da ogni Regione entro un anno dalla sua entrata in vigore.
Vengono dettate nuove disposizioni urbanistiche per i Comuni, secondo il principio per cui bisogna optare per il recupero delle unità  abitative e residenziali e produttive esistenti in favore di una minore quantità  di concessioni edilizie e, se proprio non si potrà  limitare la costruzione di nuovi edifici, allora questi dovranno basarsi su criteri per il risparmio e l’efficienza energetica, prevedere l’assorbimento delle polveri sottili, ridurre gli effetti di calore estivo, prevedere sistemi di raccolta per le acque piovane. Proprio in merito alla realizzazione di nuovi edifici residenziale dovranno tenersi rapporti minimi tra presenza di spazi pubblici per attività  collettive, parcheggi e spazi verdi.
Le amministrazioni comunali e provinciali, ciascuno per le loro competenze, sono chiamate a creare le cosiddette ” cinture verdi ”, delle conurbazioni per delimitare gli spazi urbani insieme alla creazione di  aree verdi in zone ad alta densità  abitativa.
Per quanto riguarda, in ultimo, il recupero degli edifici esistenti, l’obiettivo è quello di tutelare il patrimonio arboreo delle aree scoperte di questi edifici, i lastrici solari potranno essere trasformati in giardini pensili, le pareti potranno essere inverdite attraverso tecniche di verde parietale.
Fonte: Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Pubblici Giardini