Milano: il Museo del Novecento e le Gallerie d’Italia

26 gennaio 2013. Milano, a differenza di quanto generalmente si crede, è una città di grande attrazione turistica, con tanti luoghi che meritano di essere conosciuti e visitati. Tra questi il Museo del Novecento, aperto da poco nel Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo. Nucleo dell’esposizione circa 400 opere appartenenenti all’arte italiana del XX secolo di proprietà delle Civiche Raccolte d’Arte milanesi che hanno trovato sede nel Palazzo dell’Arengario, trasformato in Museo da Italo Rota e Fabio Fornasari, con un risultato suggestivo e non privo di fascino. Tra le opere esposte “Odalisca” di Matisse, “Stati d’animo” di Boccioni, “Combattimento” di de Chirico, “Paesaggio urbano” di Sironi, la collezione delle sculture di Marini, “Soffitto spaziale” di Fontana (realizzato nel 1956 per l’Hotel del Golfo a Procchio, Isola d’Elba), “Signorina seduta” di Fontana, “Natura morta con manichino” di Morandi, “San Zeno pescatore” di Birolli, “Ritratto del pittore Achille Fumi” di Campigli, “Il re delle parole” e “Rosso fiore della Cina” di Gastone Novelli, “Angelo ribelle su sfondo giallo” di Licini, “L’Algerina” di Marino Marini. Una citazione di Luigi Russolo “Con l’invenzione delle macchine, nacque il Rumore. Oggi, il Rumore domina sovrano sulla sensibilità degli uomini” introduce una curiosa raccolta di strumenti di lavoro realizzati nel 1913, dopo l’uscita del Manifesto futurista “L’arte dei rumori” e utilizzati da Ugo Piatti e Luigi Russolo per costruire gli “Intonarumori” (ululatori, rombatori, crepitatori, stropicciatori, scoppiatori, gorgogliatori, ronzatori, sibilatori).
Nel Museo, fino al 3 marzo 2013, la mostra Programmare l’arte che riprende, a cinquant’anni di distanza, l’esposizione che ebbe luogo nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia e che fu curata da Bruno Munari (Int. Herald Tribune, 11 febbraio 2013). Una serie di articoli racconta la presentazione della mostra, evento che fece grande scalpore nel mondo dell’arte e della cultura: “L’elettronica ispira i giovani” di Marco Valsecchi (Il Giorno del 23 maggio 1962), “Soavi all’Olivetti dimentica la figlia cane”, (L’Espresso del 14 ottobre 1962).
Ancora arte nel Palazzo della Banca Commerciale Italiana in Piazza Scalaora sede al piano rialzato delle Gallerie d’Italia, oggetto di uno degli interventi di musealizzazione più importanti degli ultimi anni in Italia, progettato da Michele De Lucchi e nei Palazzi storici Anguissola Antona Traversi e Brentani, dove sono esposte le collezioni delle opere di proprietà di Intesa San Paolo e della Fondazione Cariplo. Tra queste “Ferro” di Ettore Colla e una delle serie più complete di bassorilievi di Canova.
Segnalazioni (luoghi da visitare/indirizzi da frequentare): Caffè Princi; Pasticceria Bastianello, via Moscova 29; Tescoma, Via Garibaldi 73; Lorenzi, via Pontevetero 17; Money, via Brera 5.

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