UN’APE IN CITTA’
Fatti, luoghi, eventi, iniziative, letture, attività, a cura di Federica Alatri, Ciro Fusco, Cinzia Iacoangeli.
Un visionario, certo. Un creatore di futuro. Ma anche un uomo dal carattere difficile, che viaggiava in aereo con difficoltà perché insofferente ai check-in e ai controlli. Un ‘homo sapiens sapiens americanus’, anzi ‘californianus’, impregnato di quella libertà così tipica di oltreoceano, con cui era bello lavorare perché faceva sentire ogni collaboratore come un aiuto fondamentale verso sfide nuove e impegnative. A un anno dalla scomparsa, al Maxxi di Roma è andato in scena “A TRIBUTE TO STEVE JOBS“, una serata-happening condotta dall’autore radiofonico e scrittore Luca Damiani, in cui giornalisti, scrittori, architetti e appassionati di informatica hanno ricordato l’uomo che ha certamente cambiato la nostra vita, mettendoci nelle mani strumenti informatici agilissimi, di bellissimo design funzionale. Ideata come un format televisivo, con lo scorrere sullo schermo delle immagini dell’inventore di Cupertino, le sue creazioni in mostra (dal mitico Apple I all’ultima versione dell’Iphone) e il turnover degli ospiti in platea, la serata è stata nel complesso piacevole, con alcuni interventi interessanti e altri decisamente fuori tono. Per dire, un brillante Carlo Massarini ha ricostruito la sua biografia, riassunta dal motto ‘be different’, segnata da vittorie esaltanti e sconfitte brucianti, come la cacciata dall’azienda da lui stesso fondata, vissuta però come una chance da cui rialzarsi e ripartire. “E’ amato perché ha saputo dare forma ai sogni e perché è stato un uomo completo: creatore, inventore, venditore” . Mentre l’intervento del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti si è risolto in un autospot degli ‘hot spot’ realizzati dall’Amministrazione provinciale, riuscendo peraltro nell’impresa di non citare neanche una volta il nome di Steve Jobs… Citatissimo, invece, anche il confronto con Adriano Olivetti e con la sua lungimiranza creativa e industriale. Peccato però che non sia stato mostrato l’ottimo lavoro fatto un anno fa da Daniele Cini per ‘Correva l’anno’ su Rai Tre dedicato alle vite parallele di questi due grandi realizzatori di futuro. (Ciro Fusco)