FOOD SHARING-Diario pubblico

Recuperare un valore antico, con un’idea decisamente al passo con i tempi: basta disfarsi del cibo di troppo, buttandolo nella spazzatura. Ora in Germania c’è il “food sharing”. Servizio accessibile grazie a un sito online, in grado di far incrociare la domanda e l’offerta, in diverse città del Paese.
Troppo yogurt in frigo? Non si può mangiare tutta quella cioccolata? Sono avanzati un sacco di ingredienti dopo un matrimonio? Si sta per partire per le vacanze e bisogna staccare il freezer? Basta rivolgersi a questa piattaforma, dove ognuno può mettere in «vetrina» prodotti che finirebbero buttati via, con la data di scadenza. Vale ovviamente un principio: «Non dare agli altri, quello che non mangeresti tu».
L’iniziativa è aperta e privati, ma anche a produttori e commercianti di alimentari, categorie che hanno a che fare con quantità notevoli di prodotti, destinati al macero.
Sul sito si spiega la filosofia di fondo: in cifre. Un panino su cinque finisce nell’immondizia, come una patata su due, come 500 mila tonnellate di cibo all’anno, in Germania. E intanto un miliardo di persone soffre la fame e ogni 15 secondi un bambino malnutrito muore nel nostro pianeta.
E allora eccole le offerte di oggi a portata di clic, su Foodsharing.de: le più impensate. Dalla pasta, alla birra, dalla verdura, agli omogeneizzati, fino alla marmellata di rabarbaro. A Weimar qualcuno mette a disposizione «tanta tanta cioccolata!»: 700 grammi, di vario tipo, con scadenza il 31 gennaio. Ad Osnabrueck qualcuno vuole disfarsi del brodo istantaneo, ancora buono fino al prossimo 22 dicembre. E ancora: 20 confezioni di yogurt a Graifswald, commestibili per i prossimi tre giorni, o 400 grammi di zucca in barattolo, ottime fino al 13 dicembre. In più la data in cui è possibile `ritirare´ il prodotto per gli interessati.
«L’idea fondante è che il cibo si condivide. E allora non dovrebbero buttarci tanti soldi», scrivono i promotori del Foodsharing, che nasce come un’associazione. Se ne può diventare membri con pochi euro: 60 per i privati, 150 per le istituzioni.
«Vogliamo dimostrare – ha spiegato a Colonia Valentin Thurn, documentarista, lanciando il portale – che i generi alimentari hanno un valore ideale». Nel 2012, si condivide l’auto. E se al mondo ci sono ogni giorno tante persone che non sanno come svuotare il frigorifero e tante altre che non sanno come procurasi da mangiare, perché non condividere il cibo? (da IL SECOLO XIX).
L’iniziativa si sta diffondendo anche in altri paesi, come riporta il sito Non sprecare.

Lascia un commento