Un bel progetto per promuovere il turismo-Diario pubblico

“Sei in un Paese meraviglioso. Scoprilo con noi.” Questo il titolo di un bel progetto di comunicazione (uno dei pochi riusciti, a dir la verità) per la promozione del turismo, ideato da Autostrade per l’Italia in collaborazione con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e con alcune Regioni.  Per chi viaggia in autostrada una serie di cartelloni che, nelle aree di servizio, raccontano paese e località limiitrofe, la storia che ivi si è svolta, i suoi personaggi, le produzioni di pregio, la durata dei percorsi e degli itinerari suggeriti dal TCI e da Slow Food. Nell’area di Secchia est si legge così di Gualtieri con i paesaggi di Ligabue, di Canossa con i Castelli di Matilde, di Brescello con il regno di Peppone e Don Camillo, di Bismantova con la Pietra del Purgatorio e si scoprono i Parmigiani di “Casello in Casello” (Volantino).
Una gran bella idea!

A Nizza una “colata verde”-Diario pubblico

 

 

 

“Il colore verde, un progetto ecologico di grande portata! Nizza ha appena incominciato la creazione di una « Coulée Verte » (colata verde) nel centro della città. Dal Museo d’Arte Moderna e d’Arte Contemporanea fino al mare, 12 ettari di giardini alberati riempiranno il cuore della città. Prati, biodiversità, pietre e specchi d’acqua saranno le componenti armoniose di questo parco urbano, il cui costo è stimato intorno ai 40 milioni di euro IVA inclusa. Questo vasto progetto è sostenuto finanziariamente dal Consiglio Generale. La consegna di questa rete verde è prevista per la fine del 2013″.
Così si trova scritto sul sito ufficiale di Nizza dedicato al turismo: l’informazione non è aggiornata, ma in questo caso ha poca importanza perchè il Parco è stato costruito davvero e nei tempi annunciati (per quanto riguarda l’investimento si potrebbe chiedere, magari rispondono anche…).
Si tratta dei bellissimi giardini di Place Massena, al centro della città con la “Promenade du Paillon“, un parco lungo più di 1,2 km e di ben 12 ettari di terreno, in parte piantumato, in parte occupato da giochi d’acqua, giochi per i più piccoli, statue, monumenti e pannelli che ripropongono la storia della città.

Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti-Diario pubblico

Nella bellissima mostra che si è tenuta a Palazzo Cipolla a Roma (chiusa ad aprile del 2014) sono state esposte più di 120 opere raccolte nella collezione di Jonas Netter, un collezionista alsaziano dotato di passione e intuito verso un gruppo di artisti, allora non ancora famosi, che vissero e lavorarano nei primi anni del Novecento a Parigi. Artisti che conobbero le difficoltà del vivere e che, in alcuni casi, subirono destini tragici. E sono proprio le loro storie, oltre che le loro opere, a colpire chi, come me, ha avuto occasione di visitare la mostra.
Andrè Derain
Maurice Utrillo
Moise Kisling
Henri Hayden
Renè Durey
Maurice de Vlaminck
Chaim Soutine
Henri Epstein
Zygmunt Landau
Gabriel Fournier
Jan Waclaw Zawadowsky
Suzanne Valadon
Isaac Antcher
Celso Lagar Arroyo
Leon Solà
Jeanne Hebuterne
Aizik Fedor
Jean Hèlion
Amedeo Modigliani

Due lettere da Westerbork-Diario pubblico

“Se faremo ritorno dai campi di prigionia, ovunque essi si trovino, traendo in salvo i nostri corpi e null’altro, sarà troppo poco”. Così Esther Hillesum, scrittrice olandese di origine ebraica, scrive in una delle due lettere (pubblicate per la prima volta clandestinamente dalla resistenza olandese nell’autunno del 1943) dal “campo di transito” di Westerbork, dove lavorò come assistente sociale. Il 7 settembre 1943 fu deportata ad Auschwitz, da cui non fece più ritorno.

Alberto Lattuada “Dieci anni di occhio quadrato 1938/1948”-Diario pubblico

Luglio 2014. Un regalo prezioso, ricevuto dal mio amico d’infanzia Alessandro, figlio del grande regista Alberto Lattuada, in occasione del mio compleanno. E’ il libro di fotografie, ormai introvabile, “Dieci anni di occhio quadrato 1938/1948”, pubblicato da Alinari nel 1982 e che raccoglie le immagini scattate da “un autore fotograficamente quasi sconosciuto” (così lo definisce nella bella Introduzione Piero Berengo Gardin) che considera la fotografia, come scrive nella Postfazione, “un furto, un furto che varia nella velocità d’esecuzione da una posa di minuti via via all’esposizione di un secondo, un quinto di secondo, un cinquantesimo, un cinquecentesimo, un millesimo fino alla velocità degli scienziati che è di un milionesimo e più…”.
Il volume raccoglie le 26 “Tavole fotografiche” che componevano il fascicolo “Occhio Quadrato”, uscito nel 1941 come monografia di “Corrente”, la testata fondata da Ernesto Treccani nel 1938 e  le immagini raccolte sotto i titoli “Insaziabile curiosità del cacciatore fedele alla pista” (Milano 1935-1941), “Una veloce corsa per mettere la mano sulla macchina da presa” (Sopralluoghi 1942-1950), “Ultimi appunti dell’occhio quadrato: il cinema è mio” (1942-1951). Tra le tante, bellissime e inusuali fotografie, tutte in bianco e nero, quelle di una giovanissima Carla Del Poggio, attrice moglie del regista, di una splendida Alida Valli e quelle di Castiadas, la colonia penale sorta nel 1875 in Sardegna, dove Lattuada fece un sopralluogo per un film che non venne realizzato.
Il 2014 è il centenario della nascita di Alberto Lattuada, uno dei più grande artisti italiani, ma che rappresenta, nel mio personale ricordo, il papà di quello che è stato uno dei miei più assidui amici dell’infanzia trascorsa a Lido dei Pini.   

Rassegna stampa

Alberto Lattuada, la mostra fotografica Occhio Quadrato a Genova
Occhio
Palazzo della Meridiana-Occhio Quadrato

Le ricette di Andy Warhol-Diario pubblico

La bella mostra di Andy Warhol curata da Francesco Bonami a Palazzo Cipolla, che espone le opere dell’artista appartenenti alla collezione Brant, è l’occasione per conoscere la sua vita e le vicende che caratterizzarono il mondo dell’arte di quegli anni. Nel racconto sugli esordi della sua carriera, la citazione di una curiosa pubblicazione realizzata da Andy Warhol con Suzie Frankfurt, famosa arredatrice e decoratrice di interni. Warhol fece le illustrazioni, la Frankfurt scrisse i testi e la madre dell’artista li copiò a mano: nacque così Wild Raspberries, un ironico libro di ricette di cucina uscito in edizione limitata nel 1959 e ripubblicato dal figlio della Frankfurt nel 1997. Sulla copia acquistata a New York una didascalia avverte che “Wild Raspberries is first and foremost a work of art, and the recipes contained herein are not for ingestion and should be read in the humorous spirit in wich they were created”.

Gli alberi monumentali-Diario pubblico

Sarebbe interessante sapere  quale attuazione ha avuto questa legge.
Il sito del Corpo Forestale dello Stato riporta le informazioni sulla entrata in vigore, il 16 febbraio del 2013, della LEGGE 14 gennaio 2013, n. 10 che detta le Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (13G00031) (GU Serie Generale n.27 del 1-2-2013). La legge, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, va anche a potenziare il preesistente quadro normativo sulla tutela dei “patriarchi verdi”, patrimonio paesaggistico e ambientale di grande pregio del nostro Paese.
Sempre sul sito si legge:
“Al fine di dare omogeneità alla differenziata legislazione regionale avente come obiettivo la tutela e la valorizzazione di tali esemplari, la legge statale fornisce una definizione giuridica di albero monumentale univoca che dovrà essere recepita da ogni regione entro un anno dalla sua entrata in vigore.
Con essa viene stabilita l’obbligatorietà per ogni comune di censire i propri alberi monumentali. I risultati di tali censimenti  verranno raccolti in elenchi regionali, che costantemente aggiornati, alimenteranno l’elenco degli alberi monumentali d’Italia alla cui gestione provvede il Corpo forestale dello Stato.
Nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lanciò il primo “Censimento nazionale degli alberi di notevole interesse”, per individuare e catalogare le piante singole o in gruppi, che presentavano alcune caratteristiche particolari: dimensioni eccezionali rispetto alla specie, forme singolari, qualità estetiche e valore storico. Un’opera certosina che portò i forestali in boschi e giardini, paesi e città, montagna e campagna, per trovare e schedare i campioni della vegetazione, e per raccogliere tutti quei materiali storici e scientifici che oggi permettono di apprezzarli nella loro irripetibile “individualità”. In breve le schede si riempirono di dati – altezza, diametro, stato fitosanitario, età – e nacque una nuova geografia monumentale italiana, paragonabile per rarità e pregio a quella archeologica. Da allora la ricerca non si è più interrotta: più di un terzo della superficie italiana è ricoperta da foreste e la ricerca dei patriarchi verdi nel tempo si è estesa anche alle pieghe del territorio più difficili da raggiungere. La quantità di dati raccolta nel tempo è sorprendente: l’Italia possiede un patrimonio di monumenti verdi forte di 22.000 “alberi di notevole interesse”. Tra questi oltre 2.000 sono definiti di “grande interesse” e ben 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”.
Il censimento, infatti, non ha interessato gli alberi come categoria vegetale, o come risorsa economica, ma come singoli soggetti arborei che hanno una propria “individualità” per essere eccezionalmente vecchi, per essere stati protagonisti di episodi storici o per essere legati alla vita di uomini illustri o di Santi. Monumenti della natura, insomma, che si collocano accanto a quelli creati dall’uomo e costituiscono un patrimonio di inestimabile valore, da conoscere e da tutelare”.

Berlino, il Parco di Gleisdreieck

Un parco di 26 ettari in un’ex area ferroviaria. Il Parco di Gleisdreick a Berlino nasce nel 2011 da una trasformazione in area a verde pubblico della superficie un tempo occupata da infrustrutture ferroviarie abbandonate dopo la caduta del muro di Berlino.
Andrea D’Addio “scrittore e giornalista di fatto, almeno finché dura” che vive a Berlino dal 2009 e pubblica, come blogger dalla città, sul sito Zingarate, ci racconta la storia della nascita di questo affascinante parco urbano, risultato dell’intervento pubblico con la partecipazione dei cittadini, intorno ad un progetto, iniziato nel 2006, che ha voluto conservare la memoria, innovando uno spazio destinato al degrado.
Anche in questo caso potremmo imparare e, nel frattempo, accogliere l’invito della città e andarci a passeggiare...