PANTIN, a due passi da Parigi

Pantin è un comune francese di circa 52 mila abitanti situato nel dipartimento della Senna-Saint-Denis nella regione dell’Île-de-France, a poca distanza da Parigi.
Il sito ufficiale del comune parla di “servizi a servizio del cittadino”, di strutture e iniziative dedicate alla promozione delle arti e della cultura (teatro, danza, lettura, cinema), dello sport e delle attività legate al tempo libero, di vita di quartiere e di animazione sociale (progetti, case di quartiere, laboratori, incontri musicali, visite culturali), della qualità della vita (trasporti pubblici, aree a verde, raccolta dei rifiuti, tranquillità e sicurezza cittadina).
Una sezione dedicata illustra il Piano di Urbanizzazione Locale, fornendo informazioni sulle regole da rispettare per chi vuole ” demolire, costruire, abbellire, trasformare, valorizzare” edifici e immobili, mentre in un’altra sezione si parla di “Democrazia partecipativa” e di Consigli di quartiere, di giovani e di bambini.
Pantin ci racconta di una città in trasformazione, che considera la città come uno spazio collettivo dove realizzare progetti “ecocompatibili”, un luogo dove si “inventa un altro modo di affrontare la pianificazione urbanistica”, un luogo dove vivere bene insieme, in modo “dinamico e solidale”.
Volendo, potremmo imparare qualcosa……oppure, in alternativa, chiedere di diventare cittadini di Pantin!

ART FORUM WURTH CAPENA

A pochi chilometri da Roma, in un’area dalla quale un tempo decollava il famoso dirigibile targato Goodyear, è sorto un luogo molto particolare, ad opera di un industriale tedesco, proprietario della catena internazionale Wurth, azienda leader nella distribuzione mondiale di materiale professionale per il montaggio e il fissaggio, destinato a professionisti del mondo artigianale, industriale e dell’edilizia.
La sede centrale del Gruppo Wurth, presente in 84 paesi con più di 400 Aziende, venne fondata nel 1945 con sede a Künzelsau nel Baden Württemberg da Adolf Würth, vero pioniere del settore. Dal 1954, dopo la sua prematura scomparsa, fu il giovanissimo figlio Reinhold Würth a prendere in mano le redini della ferramenta del padre, dove era entrato a lavorare sin dall’età di 14 anni. Appassionato di arte, Reinhold Wurth possiede una colllezione di circa 16.000 opere d’arte, che espone nei numerosi spazi collegati alle sue aziende, tra i quali l’Art Forum Wurth Capena. Ogni mostra è accompagnata da attività didattiche per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e da visite guidate al magazzino automatizzato. L’ingresso è gratuito e dal lunedì al venerdì è possibile usufruire del servizio di mensa aziendale. Un bar, un book shop e un punto vendita al dettaglio completano l’offerta per i visitatori. Fino al 24 gennaio è possibile visitare la mostra “La transavanguardia tra Lupertz e Paladino”, 60 opere dalla collezione privata Wurth.

Adriano Olivetti e la Scuola elementare di Scarmagno-Diario pubblico

Nel settembre del 2012 è stata inaugurata a Scarmagno, paese del Canavese, alla presenza del Presidente della Fondazione Laura Olivetti, la scuola elementare intitotalata ad Adrino Olivetti. L’edificio è stato realizzato a seguito del concorso indetto dal Comune di Scarmagno e dalla Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico (To), nel rispetto dei criteri fissati per gli edifici scolastici dal Protocollo dell’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e Compatibilità Ambientale, per la valutazione della sostenibilità energetica ed ambientale degli edifici. Considerato “un gioiello  del’architettura scolastica ecosostenibile” (anche se ha dovuto aspettare più di un anno per ottenere l’agibilità) accoglie 120 bambini provenienti anche dai paesi di Mercenasco, San Martino, Perosa e Vialfrè.
https://www.facebook.com/ecoscuola

 

 

“Le fabbriche di bene” di Adriano Olivetti

Escono, per la Collana Humana Civilitas delle Edizioni di Comunità, Le fabbriche di bene”, due scritti di Adriano Olivetti, del 1951 e del 1945, che si interrogano sia sul senso profondo del lavoro umano, sia sulle forme e sui modi per rendere la fabbrica un bene di tutta la comunità.
Il libro, presentato da Gustavo Zagrebelsky, segue le precedenti pubblicazioni edite nella Collana Humana Civilitas: “Ai Lavoratori”, presentata da Luciano Gallino, “Democrazia senza partiti” presentata da Stefano Rodotà e “Il cammino della Comunità” presentata da Salvatore Settis.
www.fondazioneadrianolivetti.it

Giorno della memoria-Diario pubblico

Oggi, 27 gennaio, nella ricorrenza dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz avvenuto nel 1945, si celebra il Giorno della memoria per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e di chi mise a repentaglio la propria vita per proteggere chi era perseguitato. Tante le iniziative in tutta Italia, tra le quali ‘I violini della speranza’, concerto organizzato dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane all’Auditorium Parco della Musica  Da quasi vent’anni il liutaio Amnon Weinstein si dedica al recupero di violini appartenuti a musicisti ebrei sterminati nei campi di concentramento. Dodici di questi violini, sopravvissuti e restaurati da Weinstein, suoneranno di nuovo nel concerto diretto da Yoel Levi con i giovanissimi musicisti della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Un’occasione per leggere (o rileggere) il libro ispirato alla biografia vera del comandante di un campo di concentramento in Auschwitz  La morte è il mio mestiere, scritto nel 1952 da Robert Merle.
E
in memoria dei deportati razziali e politici sono state posizionate 15 Stolpersteine per la quinta edizione di Memorie d’inciampo a Roma, l’iniziativa promossa dall’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati); ANEI (Associazione Nazionale ex Internati); Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), IRSIFAR (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza); Museo Storico della Liberazione e organizzata dall’Associazione ARTE IN MEMORIA, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il Patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.

La mia Parigi

 

“La mia Parigi, i miei ricordi”. Un bel libro di Edgar Morin che può divertire e emozionare chi, come me, ama Parigi. Una bella recensione dell’amica Mirella Serri mi ha incuriosito e, sempre approfittando dei miei viaggi in metropolitana, l’ho letto. Edgard Morin ripercorre luoghi, personaggi, eventi storici, immagini cinematografiche, vicende personali e sentimentali, che hanno segnato i tanti anni vissuti nella città che gli ha conferito la cittadinanza onoraria, raccontando “l’epopea” di quella che definisce “piccola isola sulla Senna” e che lui, come tanti di noi, hanno nell’anima e nel cuore.

La rete dei draghi di Toshiko Horiuchi MacAdam al MACRO

Mercoledì 4 dicembre è stata inaugurata al MACRO di Roma l’opera Harmonic Motion/Rete dei draghi dell’artista giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam, “una grande scultura tessile che si trasforma in un playground colorato, intrecciando arte e gioco, tradizione e modernità, colori e movimento”.
L’opera è stata realizzata per la settima edizione del progetto Enel Contemporanea a cura di Francesco Bonami (al MACRO fino a dicembre 2014).

Irène Némirovsky-Diario pubblico

Irène Némirovsky è una scrittrice di grande talento, con una storia interessante e drammatica. Nata a Kiev nel 1903, visse e lavorò in Francia senza mai ottenerne tuttavia la nazionalità. Di religione ebraica, si battezzò nel 1939 anche se questo non la mise al riparo dalle persecuzioni antisemite: arrestata dai nazisti fu infatti deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi, così come il marito, Michel Epstein. Contestata dallo stesso mondo ebraico e per molto tempo relegata tra le firme minori,  pubblicò il suo primo testo nel 1921 e nel 1926 il suo primo romanzo, Le Malentendu. Nel 1929 divenne celebre con David Golder, romanzo a cui seguirono quattro novelle pubblicate da Gallimard con il titolo Films parlés. Nel 1930 uscì Le Bal ma nel 1940, con le leggi del governo Vichy, le fù proibito di  continuare a pubblicare. Tra le sue opere L‘affare Kurilov, La Proire e Suite francese, rimasto incompiuto e pubblicato nel 2004 dopo il ritrovamento del manoscritto, rimasto negli anni delle persecuzioni in possesso delle figlie. Una scrittrice scoperta grazie ad un libro regalato da un’amica e letto in metropolitana.