Prati naturali in città

Il tappeto erboso, definito come “superficie con una comunità (cenosi) permanente di graminacee, graminacee + dicotiledoni” in ambiente urbano e antropizzato, è stato il protagonista dell’interessante convegno dal titolo “Il prato, natura in città” organizzato nell’ambito della campagna “PRATO IN COMUNE” dal Il Verde Editoriale (11 novembre 2016, Bologna) con l’obiettivo di accrescere la conoscenza sul valore aggiunto offerto dal prato naturale per la collettività in termini di servizi ecosistemici forniti e relativo valore economico, di innovazione tecnologica del settore, di ricerca di nuove varietà con minore impatto ambientale e minore costo di manutenzione.
Numerosi gli esperti che hanno partecipato, portando il proprio contributo sui tanti temi affrontati. Tutti hanno sottolineato i vantaggi del Green Space in termini di servizi ecosistemici, evidenziando il ruolo dei tappeti erbosi sotto il profilo della ricreazione, della riqualificazione urbana, del valore ambientale, ecologico, sociale, estetico, economico.
E’ stata presentata l’evoluzione avvenuta nel settore a partire dagli anni ottanta, in cui si registravano poca o nessuna cultura tecnica, scarso e generico materiale vegetale, generiche cure colturali e nessun supporto scientifico, ad oggi, con un’attenzione da parte della ricerca verso l’ampliamento della disponibilità di specie, il miglioramento dell’efficienza di uso dell’acqua e degli elementi nutritivi, semplice manutenzione.
Il Direttore del Settore Ambiente e Energia del Comune di Bologna ha illustrato il progetto BIO HABITAT, il cui obiettivo è quello di avviare un modello culturale di gestione del verde finalizzato alla creazione di un equilibrio tra pianta, ecosistema urbano, abitanti e frequentatori delle aree verdi, alla diffusione di tecniche a basso impatto ambientale, alla tutela della biodiversità e della micro e macro fauna, alla eliminazione dell’impiego dei prodotti di sintesi per la nutrizione e la difesa delle piante. Tra le realizzazione del progetto le aree sperimentali dedicate al “prato naturale”, sottoposte ad un minor numero di tagli dell’erba rispetto alle restanti aree a verde, al fine di consentire un incremento della biodiversità attraverso l’aumento del numero di specie erbacee.
L’aspetto incolto non deve trarre in inganno: è un modo per consentire a molte piante di fiorire e, successivamente, diffondere i loro semi, in modo da costituire una importante riserva biogenetica per molte aree verdi della zona. Questa condizione è spesso percepita da alcuni fruitori dei parchi come una criticità. Per questo motivo, in corrispondenza delle aree manutenute in questo modo, sono stati posizionati appositi cartelli nei quali viene illustrato il principio alla base di una metodologia ambientalmente più sostenibile, basata su il cosiddetto “prato fiorito”.
Oltre al raffinato e inconsueto effetto ornamentale e paesistico, il prato fiorito contribuisce ad incrementare la biodiversità, fa risparmiare costi di manutenzione e irrigazione, migliora l’ambiente e l’estetica del verde con influenze positive sulla percezione della qualità della vita e sull’umore. E’ inoltre fonte di alimento per gli insetti e ha una ricaduta culturale connessa ad una più consapevole attenzione sociale alle tematiche relative alla Conservazione dell’ambiente naturale. E’ una concezione di verde che si svincola in maniera netta dalle innaturali realizzazioni “pronto effetto” oggi dominanti e può avere risvolti nell’ambito dell’evoluzione del gusto e dell’educazione al paesaggio. Queste piante erbace e annuali introducono nella città una dimensione naturale, mostrando con immediatezza, al pari dei prati spontanei, l’evolversi delle stagioni e inducendo ad apprezzare e rivalutare la bellezza del passaggio naturale dalle ricche fioriture primaverili alla stasi estiva, dalla ripresa autunnale alla pausa dei mesi invernali. Un prato più naturale, tiperaltro, costituisce una importante occasione didattica per studiare la natura proprio sotto casa e imparare a conoscere alcune piante autoctone che non è sempre possibile osservare in ambiente urbano. A Bologna, il primo esempio di prato fiorito è stato realizzato in una rotatoria stradale per poi essere ripreso in altri spazi verdi della periferia (compendio di orti comunitari e di aree agricole).

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