Vita nel Medioevo, Eileen Power
“La parte dedicata alla cucina, che contiene le istruzioni per “nutrire la parte corporale”, è la più lunga del libro……ciò che colpisce il lettore moderno è la lunghezza e la complessità degli enormi festini, con le loro diverse portate e piatti, e la ricchezza delle vivande fortemente drogate. Ci sono soppressate e salsicce, cacciagione e carne di manzo, anguille e aringhe, pesci d’acqua dolce, pesci di mare di sagoma piatta e di sagoma rotonda, zuppe comuni non drogate, zuppe drogate, zuppe di carne e zuppe senza carne, arrosti, pasticci e contorni, una quantità di salse cotte e crude, zuppe e brodini per ammalati…..Le salse piccanti di aceto, agresto e vino godevano del massimo favore, e chiodi di garofano, cannella, galanga, pepe e zenzero compaiono inaspettatamente nei piatti di carne….Da buon francese il Ménagier incude le ricette per cucinare rane e lumache….Il libro di cucina termina con una sezione che contiene le ricette per fare ciò che il Ménagier chiama “quelle piccole cose che non sono necessarie”. Ci sono diversi generi di marmellate, per lo più fatte col miele: nel Medioevo, evidentemente, questo era un modo comune di preparare la verdura, perchè il Ménagier parla di marmellata di rape, carote e di zucche. C’è un delizioso sciroppo di spezie miste e una polvere di pepe, cinnamono, garofano, cardamomo e zucchero che si doveva spargere sul cibo così come oggi si sparge lo zucchero; c’è una ricetta per il vino cotto, per i “guaffers” o wafers, e per gli aranci canditi. Vi sono molti giudiziosi consigli sui cibi adatti alle diverse stagioni e sui modi migliori di cucinarli e di servirli. Le più divertenti fra tutte sono alcune ricette di natura non culinaria: ricette per fare l’inchiostro blu o quello indelebile, per allevare gli uccelletti negli aviari o nelle gabbie, per preparare la sabbia per le clessidre che misurano l’ora, per fare l’acqua di rose, per seccare le rose da mettere fra i vestiti (come noi oggi mettiamo la lavanda), per curare il mal di denti e per curare il morso di un cane rabbioso”.