“Se faremo ritorno dai campi di prigionia, ovunque essi si trovino, traendo in salvo i nostri corpi e null’altro, sarà troppo poco”. Così Esther Hillesum, scrittrice olandese di origine ebraica, scrive in una delle due lettere (pubblicate per la prima volta clandestinamente dalla resistenza olandese nell’autunno del 1943) dal “campo di transito” di Westerbork, dove lavorò come assistente sociale. Il 7 settembre 1943 fu deportata ad Auschwitz, da cui non fece più ritorno.