6 pensieri su “LIDO DEI PINI E IL LITORALE ROMANO-Impressioni di viaggio

  1. Brava Fede, è molto bella la foto. Ne ho molte di foto del nostro Lido se vuoi te le inoltro. Stefano

  2. Grande Fede!

    il tuo articolo è profondo come la crema che mi metto ogni anno sul naso per non spellarmi !
    in ogni modo, scrivero’ quanto prima sulla Sicilia e su lido dei pini! Edoardo
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  3. Gentilissima sig. ra Federica, ringraziamo per la citazione sul suo sito, che riteniamo molto delicato e interessante.
    Noi siamo sempre a Lido Dei Pini, saremo molto lieti di offrirle un tè/caffè.
    Quando si trova a passare da queste parti ci venga a trovare.
    Porgiamo cordiali saluti.

    La bicicletta di Liquori Gaetano e il suo staff

  4. Ciao Fede, ognuno ha un proprio luogo del cuore, il tuo, Lido dei Pini, come si legge dal tuo sito, è scritto appunto con il cuore e inoltre come tutte le tue cose, sprigiona un’atmosfera vintage! Cinzia

  5. Premetto che dedicare uno spazio dei tuoi racconti a Lido dei Pini è quasi commovente. Questa frazione di costa romana è anonima quanto un mozzicone di sigaretta ma non lo sarà mai per chi come noi ci passa l’estate (da una vita).
    Partecipo dunque volentieri per testimoniare l’affetto che ho per questo posto. Evito di menzionare la non curanza che ne ha tradito la bellezza e mi concentro più che altro sulla abbondanza dei bei momenti trascorsi.
    Mi considero legato come te, cara Federica , a Lido dei Pini. Certo, rispetto alla tua valigia di ricordi la mia é più leggera (diciamo che il mio è un bagaglio a mano ed il tuo un bagaglio da stiva…) ma i ricordi non si mettono sulla bilancia ma si raccontano. Ed allora ne potrei evocare a migliaia, tutti meritano allo stesso modo, e tanti sono anche legati alla tua famiglia: cito per esempio le belle giornate passate con Giacomo (tuo fratello) intenti a portare avanti il progetto del varo della vostra barchettina a remi. Mio fratello Matteo ed io, eravamo talmente contenti di partecipare a questa iniziativa di Giacomo che ci adoperammo tanto per rendere questa simil-zattera un tantino più decente: le travi di legno per farne delle panche, un tappo per non far entrare l’acqua e degli scalmi per inserire i remi che Giacomo gelosamente custodiva. Ma che felicità una volta in acqua!

  6. Caro Edo, sei tu che commuovi con i tuoi ricordi, che spero Giacomo leggerà! Sono contenta che ci sia tutto questo affetto per il nostro luogo del cuore anche se non è bastato per evitare le forme di degrado che oggi vediamo. Non disperiamo però: può essere che generazioni future, di amministratori e cittadini, capiscano quanto sia importante curare e tutelare il territorio. Grazie della tua partecipazione e del tuo contributo!

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