Il giardino sostenibile: il sacrificio dell’estetica a favore dell’ecologia!

 L’Associazione Italiana Professionisti del Verde, che riunisce persone e aziende che si occupano professionalmente della realizzazione e cura del verde ornamentale e del paesaggio sia pubblico che privato, in un recente intervento sulla rivista ACER Il Verde Editoriale, evidenzia alcuni concetti riguardanti il giardino sostenibile, di cui soprattutto le amministrazioni pubbliche dovrebbero tenere conto nel momento in cui si accingono a gestire, direttamente o attraverso Associazioni di cittadini, giardini e aree verdi.
Innanzitutto l’AIVP ci ricorda che “il giardino non è una entità completamente sotto il controllo umano” ma bensì “una mediazione tra uomo e natura e una entità in continua evoluzione”. Il “Giardiniere sostenibile diviene il custode di questo microcosmo verde, che include la natura del terreno, la sua esposizione, le piante spontanee presenti, i micro e macro-organismi, le piante messa a dimora”.
Ne consegue che un bravo giardiniere persegue gli obiettivi di sopstenibilità attraverso:
-il risparmio delle risorse idriche già nella fase di progettazione, al fine di renderlo idoneo a trattenere le precipitazioni, limitando le pavimentazioni impermeabili;
-sciegliendo piante adatte al micro clima locale, all’esposizione, alle disponibilità idrice;
rispettando e accogliendo le forma di vita del giardino quali insetti, farfalle, uccelli;
-proteggendo la struttura del terreno e riutilizzando gli scarti vegetali proveniente dal giardino stesso per favorire l’apporto di sostanza organica;
-tutelando la biodiversità, non sacrificando l’estetica all’ecologia e accettando anche un certo disordine e informalità come parte dell’equilibrio del giardino;
-riducendo le pulizie autunnali che lasciano il giardino scoperto e il terreno semivuoto e favorendo l’impianto e il mantenimento di prati fioriti, in grado di ospitare altre forme di vita.