Biodiversità, sviluppo sostenibile, servizi ecosistemici, capitale naturale e verde urbano sono alcuni dei temi al centro delle strategie nazionali, europee e internazionali, solo parzialmente considerate vincolanti dalle politiche del nostro Paese e delle nostre città, e che trovano molti ostacoli e difficoltà ad essere recepite a livello attuativo e a essere trasformate in programmi concreti.
La recente revisione costituzionale, avvenuta l’8 febbraio 2022 con l’introduzione nella Costituzione, all’articolo 9, del comma su “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”, rappresenta un passo molto importante per il Capitale Naturale italiano (*). Viene infatti così riconosciuto tra i principi fondamentali della nostra Repubblica il valore di una componente essenziale della base della salute di una nazione e cioè la varietà degli ecosistemi e della biodiversità e i servizi fondamentali che quotidianamente ci vengono da essi forniti, inclusi aria pulita, suolo fertile e sano, cibo sano e acqua potabile. Unitamente, nell’articolo 41, si prevede che l’iniziativa economica non possa svolgersi “in modo da recare danno alla salute e all’ambiente” e che possa essere indirizzata e coordinata anche “a fini ambientali”, oltre ai già previsti fini sociali.
A ciò si collega direttamente il principio del danno non significativo (DNSH-Do No Significant Harm) richiamato dal PNRR, secondo il quale tutti gli interventi previsti dai Piani nazionali non devono arrecare danno significativo all’ambiente. In particolare il requisito DNSH prevede che l’attività che contribuisce almeno a uno dei 6 obiettivi ambientali (mitigazione dei cambiamenti climatici; adattamento ai cambiamenti climatici; uso sostenibile e protezione delle risorse idriche; transizione verso un’economia circolare; prevenzione e controllo dell’inquinamento; ripristino della biodiversità e degli ecosistemi) non deve arrecare un danno significativo a nessuno degli altri 5 obiettivi.
Occorre richiamare inoltre ciò che è indicato nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che, con l’Obiettivo 15, fissa alcuni importanti traguardi da raggiungere per “ Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre” e fornire, entro il 2030, l'”accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili per rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi” (Obiettivo 11).
Anche la nuova strategia forestale dell’UE per il 2030, una delle iniziative faro del Green Deal europeo, basata sulla strategia dell’ UE in materia di biodiversità per il 2030, intende contribuire a conseguire gli obiettivi in materia di biodiversità, riconoscendo il ruolo centrale e multifunzionale delle foreste e il contributo dei silvicoltori e dell’intera catena del valore forestale, per realizzare un’economia sostenibile e climaticamente neutra entro il 2050 e preservare zone rurali vive e prospere.
Infine, la Relazione di previsione strategica 2022 affronta il tema dell’interazione tra le transizioni ecologica e digitale verso il 2050, indicando la necessità di intervenire per “intensificare la diplomazia verde e digitale, sfruttando il potere normativo e di standardizzazione dell’UE e promuovendo nel contempo i valori dell’Unione e i partenariati”.
In questo quadro si inserisce il 5° Rapporto sullo stato del Capitale Naturale approvato il 3 febbraio 2023, che contiene una serie di raccomandazioni tra cui quelle che riguardano il verde urbano. In particolare si sottolinea la necessità di:
-impiegare una scrupolosa attenzione ai principi promossi dalla Strategia Nazionale del Verde Urbano e alle indicazioni contenute nel Piano di Forestazione urbana e extra urbana;
-capitalizzare gli investimenti legati alla forestazione urbana e periurbana che costituiscono una necessità di conoscenza scientifica e monitoraggio ambientale, in sinergia con la pianificazione urbanistica del verde. Per questo è necessario anche costituire una rete straordinaria eccezionale di aree permanenti di osservazione per la biodiversità arborea in ambiente urbano, prevedendo sistemi di monitoraggio della vitalità di semi e piantine, della funzionalità ecosistemica nel tempo e in funzione delle fasi di maturazione e la verifica delle relazioni tra criteri di coerenza ecologica e successo degli impianti. Inoltre dovrà essere posta particolare attenzione al materiale di propagazione forestale che, come previsto dal Piano di Forestazione, dovrà essere costituito da specie autoctone il cui approvvigionamento da parte delle Città Metropolitane dovrà essere assicurato presso vivai in grado di certificarne la provenienza.
Nel Rapporto è riservata una attenzione anche agli aspetti economici, come ad esempio quelli che riguardano gli investimenti per la Contabilità Ambientale, e in particolare quella relativa alle foreste e agli ecosistemi.
(*) Il termine “capitale naturale” è stato usato per la prima volta nel 1973 da EF Schumacher nel suo libro Piccolo è bello ed è stato sviluppato ulteriormente da Herman Daly, Robert Costanza e altri fondatori della scienza dell’economia ecologica. Il capitale naturale è un concetto centrale per la valutazione economica dei servizi ecosistemici
Regolamento europeo 2019/2088 in merito all’”informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari” (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR) che contiene una definizione di “investimento sostenibile”
Bibliografia
Regolamento (Ue) 2021/241 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza
Regolamento (UE) 2020/852 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili
Guida operativa relativa al principio DNSH (adottata con la circolare n. 32 del 30 dicembre 2021 del Ministero dell’Economia)
Piano di Forestazione urbana e extra urbana (PNRR-Misione 2 “Transizione ecologia e rivoluzione verde”-Componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”-Linea di intervento 3 “Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine”-Investimento 3.1 Tutela e valorizzazione del verde urbano e extra urbano)
Documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla base di consultazioni e prove delle parti interessate
Documento di lavoro dei servizi della Commissione sull’impegno di piantare alberi da 3 miliardi per il 2030.