Nel 1992, con la legge 113 del 29 gennaio, si poneva l’“Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”. A quello che risulta, tuttavia, la legge non ha trovato attuazione, per motivi legati sia all’impianto stesso della norma, sia ad un conflitto di competenze circa la registrazione dell’albero sul certificato di nascita, sia al complesso iter burocratico da seguire da parte dei Comuni per inoltrare le richieste di nuove piante da mettere a dimora. A questo si aggiunga la mancanza di sanzioni in caso di inadempienza (o di incentivi) e il taglio delle risorse finanziare destinate ad eventuali interventi di piantumazione e di manutenzione. L’effetto di tale legge sull’ambiente sarebbe stato senza dubbio positivo, tanto da pensare che, con adeguati correttivi, che prevedano la partecipazione anche economica dei cittadini, essa potrebbe risogere a nuova vita.