Il tema della presenza delle specie esotiche nei paesi dell’areale europeo, ossia di quelle specie trasportate dall’uomo, in maniera volontaria o involontaria e che, lontane dai loro territori di origine possono divenire invasive e avere effetti negativi sulla sopravvivenza delle specie autoctone e sulla biodiversità, viene affrontato dal REGOLAMENTO (UE) N. 1143/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, recepito in Italia dal Decreto Legislativo 230/2017.
Ne parla l’avvocato Claudio Linzola sulla rivista ACER (n. 2/20) evidenziando i diversi aspetti legati a questo fenomeno, a cominciare dagli obiettivi di prevenzione e di gestione legati all’introduzione e alla difusione delle specie esotiche invasive.
Non tutte le specie esotiche (IAS-(Invasive Alien Species è l’acronimo inglese, molto utilizzato anche in italiano, che identifica le specie esotiche invasive) sono invasive, cioè dannose, e anzi di norma solo una piccola percentuale delle specie esotiche che arrivano su un dato territorio creano problemi (per esempio delle 12.000 specie esotiche registrate in Europa, il 10-15% è ritenuto invasivo).
Ad oggi la lista ufficiale EU comprende 66 specie esotiche invasive, tra animali (mammiferi, uccelli,pesci, rettili, anfibi, invertebrati ) e vegetali, di rilevanza unionale, non tutte presenti in Italia che, tuttavia, ancora non si è dotata di un elenco di specie di rilevanza nazionale. Tra le specie vegetali più note troviamo l’Acacia, l’Ailanto, il Rabarbaro gigante, il Giacinto d’acqua, il Luppolo giapponese. Tra gli animali alcuni scoiattoli come il Tamia siberiano (è stata rilevata una piccola colonia a villa Ada a Roma), il procione o orsetto lavatore, la nutria.
Gli impatti negativi possono essere non solo di tipo ambientale, ma anche di carattere socio-economico come i rischi di incendi, danni alla pesca e all’apicoltura, trasmissione della salmonellosi.
La normativa prevede dunque un regime di restrizioni, l’elaborazione di “piani di azione” atti alla riduzione della contaminazione, controlli alle frontiere mentre altre iniziative, come il progetto Life Asap (Alien Species Awareness Program) ha l’obiettivo di ridurre il tasso di introduzione di queste specie sul territorio italiano e mitigarne l’impatto.
L’articolo di Linzola segnala tuttavia come la adozione di misure per fronteggiare questo pericolo non sia sufficiente rispetto alla rapidità con cui le specie esotiche invasive si diffondono e si sviluppano, sottolinenando come questo pericolo non sia percepito nella sua effettiva e grave dimensione.
Specie Esotiche Invasive – andamenti impatti e possibili risposte