Innanzitutto l’AIVP ci ricorda che “il giardino non è una entità completamente sotto il controllo umano” ma bensì “una mediazione tra uomo e natura e una entità in continua evoluzione”. Il “Giardiniere sostenibile diviene il custode di questo microcosmo verde, che include la natura del terreno, la sua esposizione, le piante spontanee presenti, i micro e macro-organismi, le piante messa a dimora”.
Ne consegue che un bravo giardiniere persegue gli obiettivi di sopstenibilità attraverso:
-il risparmio delle risorse idriche già nella fase di progettazione, al fine di renderlo idoneo a trattenere le precipitazioni, limitando le pavimentazioni impermeabili;
-sciegliendo piante adatte al micro clima locale, all’esposizione, alle disponibilità idrice;
–rispettando e accogliendo le forma di vita del giardino quali insetti, farfalle, uccelli;
-proteggendo la struttura del terreno e riutilizzando gli scarti vegetali proveniente dal giardino stesso per favorire l’apporto di sostanza organica;
-tutelando la biodiversità, non sacrificando l’estetica all’ecologia e accettando anche un certo disordine e informalità come parte dell’equilibrio del giardino;
-riducendo le pulizie autunnali che lasciano il giardino scoperto e il terreno semivuoto e favorendo l’impianto e il mantenimento di prati fioriti, in grado di ospitare altre forme di vita.