La rete dei draghi di Toshiko Horiuchi MacAdam al MACRO

Mercoledì 4 dicembre è stata inaugurata al MACRO di Roma l’opera Harmonic Motion/Rete dei draghi dell’artista giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam, “una grande scultura tessile che si trasforma in un playground colorato, intrecciando arte e gioco, tradizione e modernità, colori e movimento”.
L’opera è stata realizzata per la settima edizione del progetto Enel Contemporanea a cura di Francesco Bonami (al MACRO fino a dicembre 2014).

Irène Némirovsky-Diario pubblico

Irène Némirovsky è una scrittrice di grande talento, con una storia interessante e drammatica. Nata a Kiev nel 1903, visse e lavorò in Francia senza mai ottenerne tuttavia la nazionalità. Di religione ebraica, si battezzò nel 1939 anche se questo non la mise al riparo dalle persecuzioni antisemite: arrestata dai nazisti fu infatti deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi, così come il marito, Michel Epstein. Contestata dallo stesso mondo ebraico e per molto tempo relegata tra le firme minori,  pubblicò il suo primo testo nel 1921 e nel 1926 il suo primo romanzo, Le Malentendu. Nel 1929 divenne celebre con David Golder, romanzo a cui seguirono quattro novelle pubblicate da Gallimard con il titolo Films parlés. Nel 1930 uscì Le Bal ma nel 1940, con le leggi del governo Vichy, le fù proibito di  continuare a pubblicare. Tra le sue opere L‘affare Kurilov, La Proire e Suite francese, rimasto incompiuto e pubblicato nel 2004 dopo il ritrovamento del manoscritto, rimasto negli anni delle persecuzioni in possesso delle figlie. Una scrittrice scoperta grazie ad un libro regalato da un’amica e letto in metropolitana.

LA BASILICA DI SANTA MARIA IN ARACOELI-Impressioni di viaggio

Roma, 19 novembre 2013. Arrivare in anticipo ad un appuntamento e ritrovarsi ad avere un pò di tempo disponibile per visitare una delle più belle chiese della propria città, la basilica di Santa Maria in Aracoeli sul colle Capitolino. Legata, fin dai tempi antichi, alla vita di Roma e delle sue istituzioni civiche, alla fine dell’anno vi si celebra il Te Deum di ringraziamento del popolo romano. Dall’aspetto romano-gotico, con uno splendido soffitto ligneo a cassettoni, pavimenti di marmo cosmateschi, ospita le tombe del Papa Onorio IV e di numerosi Cardinali, oltre ad opere d’arte come gli affreschi del Pinturicchio che illustrano le Storie di San Bernardino da Siena,  una Pietà di Marco Pino da Siena, le Storie di San Paolo dipinte dal Pomarancio, il monumento funebre del Cardinale Ludovico d’Albret, opera di Andrea Bregno del 1465. Una visita per niente scontata…

Museo Ebraico di Roma: le donazioni della famiglia Alatri

Al Museo Ebraico di Roma l’esposizione delle donazioni della Famiglia Alatri alle Cinque Scole nel corso dei Secoli XVII e XVIII. L’iniziativa “Museo di Famiglia” vuole offrire l’opportunità di vedere oggetti, tessuti, arredi sacri, quadri, testi, pubblicazioni, documenti e oggetti, appartenenti alle famiglie ebraiche romane, normalmente non visibili al pubblico.
Museo di famiglia: l’addobbamento Alatri
Museo di famiglia: donazioni alle “Cinque Scole”
“Museo Ebraico-Le donazioni della famiglia Alatri”, Corriere della Sera, 10 luglio 2013

Pitigliani Kolno’a Festival: EBRAISMO E ISRAELE al cinema

Si è tenuto dal 2 al 6 novembre presso la Casa del Cinema e al Circolo Pitigliani di Roma l’edizione 2013 del Pitigliani Kolno’a Festival, sotto la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli. Una serie di film e documentari di grande suggestione e interesse. Tra i tanti: Room 514 primo film del regista Sharon Bar-Ziv , nato a Tel Aviv nel 1966, che racconta il confronto tra una giovane investigatrice e un ufficiale dell’esercito accusato di aver oltrepassato i limiti della sua autorità con i coloni arabi; Let’s Dance di Gabriel Bibliowicz, un documentario sulle radici e sulle origini della danza contemporanea israeliana, sviluppatasi in un paese difficile e che ha conquistato i teatri del mondo; The Gatekeepers di Dror Moreh, interviste a sei ex capi dello Shabak, il Servizio di Sicurezza generale d’Israele, sui conflitti che hanno segnato il Medioriente; The Garden of Eden di Ran Tal, che ritrae Gan HaShlosha, uno dei parchi più grandi di Israele conosciuto come il “Sakhne”, raccontando storie umane e attraversando le quattro stagioni dell’anno; La musica dell’anima, di Matteo Bellinelli, sul Birobidzhan, la repubblica Autonoma Ebraica fondata da Stalin nel 1932 nelle terre dell’Estremo Oriente russo, definita la “prima Israele”; The Ballad of the Weeping Spring di Benny Toraty, la storia amara e romantica del gruppo musicale “Ensamble Turquoise”; Aya di Mihal Breziz e Oded Binnun, l’incontro fortuito e breve tra una giovane donna e un musicologo danese che percorrono insieme in macchina il tratto tra Tel Aviv e Gerusalemme, instaurando un rapporto breve ma progondo e originale. Una gioia per me averli visti, un peccato per chi li ha persi!

OLIVETTI nella XII edizione della Settimana della cultura di impresa

 

Si tiene dal 14 al 24 novembre 2013 la dodicesima edizione della SETTIMANA DELLA CULTURA DI IMPRESA organizzata da Museimpresa-Associazione Italiana Archivi e Musei d’mpresa. Tra le iniziative di quest’anno dedicate a Olivetti:
giovedì 14 novembre ore 17,00 presso la Biblioteca Civica centrale di Torino, via Della Cittadella, 5 “Il verde d’impresa: la definizione delle aree verdi nel progetto industriale della Olivetti”: la collaborazione del progettista di giardini Pietro Porcinai per lo stabilimento di Pozzuoli. In collaborazione con l‘Associazione Archivio Storico Olivetti e Biblioteche civiche Torinesi;
-giovedì 14 novembre ore 10,00-12,30 presso la Fondazione Giulio Pastore, via del Viminale 43 a Roma “Fabbrica, vita, famiglia” con la proiezione di “Una fabbrica e il suo ambiente (Olivetti) di Michele Gandin, 1957. In collaborazione  con l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa e Fondazione Giulio Pastore;
venerdì 22 novembre ore 17,00 presso la Biblioteca Civica centrale di Torino, via Della Cittadella, 5 “La produzione editoriale della Società Olivetti”: periodici di informazione, house organi, calendari, cataloghi d’arte, libri strenna, agende, manifesti. In collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti e Biblioteche civiche Torinesi.

Ivrea, la città di Olivetti, candidata a Sito UNESCO

Lunedì 21 ottobre 2013, alle 17.00, presso l’Officina H in via Montenavale 1 a Ivrea, si svolgerà il primo evento ufficiale aperto alla cittadinanza per la presentazione della candidatura della Città di Ivrea a sito UNESCO. Un incontro pubblico, destinato a diffondere e far conoscere il progetto e a coinvolgere tutta la cittadinanza nell’ambizioso percorso che avrà il suo traguardo con l’auspicato inserimento nella “World Heritage List”, secondo la Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale e Naturale UNESCO del 1972.
Insieme al Sindaco Carlo Della Pepa, parteciperanno all’incontro il Presidente della Fondazione Adriano Olivetti Laura Olivetti, l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Michele Coppola e l’Assessore alla Cultura della Provincia di Torino Marco D’Acri.
In occasione dell’incontro verrà proiettata la prima puntata del film Adriano Olivetti. La forza di un sogno, regia di Michele Soavi (nipote di Adriano Olivetti), con Luca Zingaretti nel ruolo del protagonista, che verrà introdotta da Luca Barbareschi, produttore. Il film sarà trasmesso su Rai Uno il 28 e il 29 ottobre in prima serata.
Sono stati inoltre invitati il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray, il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta.
L’iscrizione della Città di Ivrea nella Lista propositiva italiana UNESCO, è il risultato del lavoro congiunto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Comune di Ivrea e della Fondazione Adriano Olivetti.
L’ingresso sarà libero e gratuito fino a esaurimento posti.

La mort est mon métier- Diario pubblico

E’ di Robert Merle, scrittore francese nato nel 1908 a Tebessa, in Algeria, il libro ispirato alla biografia vera del comandante di un campo di concentramento in Auschwitz La morte è il mio mestiere. Scritto nel 1952, il romanzo racconta la vita di Rudolf Hoess (rinominato Rudolf Lang dall’autore), resa nota grazie allo psicologo americano Gustave Gilbert che lo aveva interrogato nella sua cella durante il processo di Norimberga. Dal libro è stato tratto nel 1977 il film tedesco Aus einem deutschen Leben del regista di origine polacca Theodor Kotulla.
Una lettura non facile, che vale la pena di fare.