Raffaele De Vico, ovvero il verde di Roma dimenticato-Diario pubblico

Un bel libro scritto dal nipote, l’architetto Massimo de Vico Fallani, ormai introvabile, racconta la storia e le opere di Raffaele de Vico, perito agrimensore prima e architetto poi, che nella prima metà del Novecento realizzò, con grande gusto e maestria, alcuni tra i più bei giardini, parchi e spazi verdi di Roma.
Tra le sue opere
Villa Lubin (1909, in collaborazione), “l’austero e solenne Parco della Rimembranza” a Villa Glori (1923-1924), il Serbatoio idrico a Villa Borghese (1925), i Giardini di San Giovanni in via Carlo Erba (1926), il Monumento Ossario ai Caduti della Grande Guerra al Verano (1931), le aree verdi di piazza e viale Mazzini (1927 e 1936-50), il Parco di Colle Oppio (1928-32), il cosidetto parco Virgiliano in via Nemorense e il Giardino di Piazza Verbano (1930), Villa Paganini (1932), l’ampliamento del Giardino Zoologico (1933-35), la sistemazione delle aree verdi dell’EUR (1951-59).
De Vico nacque a Penne nel 1881 ed ebbe una lunga vita, anche dal punto di vista professionale, lasciando un segno di grandissima qualità nel paesaggio del verde pubblico di Roma. I suoi interventi vennero commissionati da un’amministrazione sensibile e attenta verso il ruolo, estetico, sociale e funzionale, del verde pubblico: “Premesso che l’amministrazione comunale ha sempre rivolto le sue più assidue cure al problema quanto mai delicato e importante dei giardini e delle passeggiate pubbliche della nostra città….il regio commissario delibera di affidare al Prof. Raffaele de Vico l’incarico della consulenza artistica per i pubblici giardini e le pubbliche passeggiate…per detto incarico verrà corrisposto un onorario mensile di L. 1000”.
Nei giardini dell’EUR vi è la sua ultima opera, il Giardino della Cascata. Inaugurato nel 1961 è ora oggetto di un cantiere antico, infinito e distruttivo che lo sta deturpando da alcuni anni. Una maniera offensiva di ricordare questo grande architetto del verde.
L’Eur, ex Giardino di Roma. Ora ricorda Sarajevo bombardata _Corriere della Sera Roma, 22 febbraio 2014.